EPOCA GLORIOSA Padova liberata nel 1256 dopo 18 anni di tirannia di Ezzelino, tornò a reggersi a libera repubblica fino al 1318. Furono 60 anni di vita veramente gloriosa. La vecchia democrazia risorta dopo la tirannide provvide con sagge leggi al benessere del popolo, venne ingrandita e resa celebre l'Università già fondata nel 1222, alla quale accorsero i più celebri maestri e scolari di tutte le nazioni. Fu terminato ed abbellito il Salone, furono costruiti magnifici palazzi, ospedali e chiese fra le quali la Basilica di S. Antonio, fatte nuove strade, ponti, canali e pozzi profondi. Vennero rinforzate le mura e la Repubblica padovana ben provvista di armi e di cavalli estese il suo dominio su altri paesi e città fra cui Vicenza, Rovigo, Badia e Lendinara. I più potenti principi e re cercavano l'alleanza con la forte Padova. Fiorirono a quel tempo Pietro d'Abano e Albertino Mussato per dire solo dei due più grandi padovani dell'epoca, e fra gli stranieri che l'abitarono in quel tempo felice basti citare Giotto e Dante. I viveri erano a prezzi così infimi che noi oggi non possiamo nemmeno idearli. Si godeva la massima libertà ed era un continuo succedersi di feste e tornei che dimostravano il tripudio e la ricchezza degli abitanti. Indi cominciarono le guerre con Cane della Scala, la sommissione ad Enrico VII di Germania, altre guerre minori e tumulti e finalmente l'elezione nel 1318 di Jacopo da Carrara a signore della città
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